Quest’estate viaggiare in treno si è rivelato un vero calvario per molti passeggeri, tra ritardi e cancellazioni che hanno colpito sia pendolari che turisti. Ma quali sono le cause di questi disservizi? E soprattutto, quali sono i diritti degli utenti?
“I ritardi dei treni, che molti di noi affrontano quotidianamente, sono dovuti principalmente a due motivi: lavori di manutenzione e incidenti sulle linee - spiega l'avv. Fausto Pucillo, Segretario Regionale di Emilia-Romagna -. Questi problemi sono spesso legati al fatto che sia i treni che le infrastrutture sono datate e necessitano di riparazioni. Gran parte delle linee ferroviarie e dei treni in servizio in Italia risalgono a decenni fa e, con il passare del tempo, diventano sempre più frequenti i guasti e gli interventi di manutenzione. Questi interventi sono necessari per garantire un servizio migliore nel lungo periodo, ma è altrettanto cruciale investire nel rinnovo delle infrastrutture per migliorare la puntualità e ridurre i disagi. È preoccupante constatare che, nonostante i fondi del PNRR destinati alle ferrovie, per un totale di oltre 50 miliardi di euro, e quelli dell'Unione Europea, molti lavori non siano ancora stati avviati o completati”.
Per questi disagi, i viaggiatori di Trenitalia e delle altre compagnie ferroviarie attive in Italia hanno diritto a rimborsi proporzionali al ritardo subito, a patto che la richiesta venga presentata entro un anno dalla data del viaggio.
Per ottenere un rimborso con Trenitalia, è possibile compilare un modulo online sul sito ufficiale della compagnia oppure rivolgersi alle biglietterie. È importante fare un distinguo tra treni di media o lunga percorrenza e regionale o Intercity:
nel primo caso, per ritardi tra 30 e 59 minuti, si ha diritto a un buono del 25% del costo del biglietto; per ritardi superiori, si può ottenere un rimborso del 25% o 50%, a seconda del ritardo
nel secondo caso, se il ritardo è tra 60 e 119 minuti, si può richiedere un rimborso del 25% (con un costo minimo del biglietto di 16 euro per i regionali); per ritardi oltre i 120 minuti, il rimborso è del 50% (con un costo minimo del biglietto di 8 euro per i regionali).
“Non esistono dati precisi sui ritardi complessivi dei treni in Italia - prosegue l'avv. Pucillo - Trenitalia pubblica rapporti suddividendo i ritardi per fasce orarie e raggruppando quelli fino a 60 minuti in un'unica categoria, rendendo difficile una lettura trasparente dei dati. Chiediamo a Trenitalia maggiore chiarezza e trasparenza nella comunicazione di questi dati. In ogni caso, ricordiamo ai passeggeri che, se riscontrano difficoltà nell’ottenere il rimborso, è possibile presentare un reclamo alla compagnia e, se necessario, avviare una procedura di conciliazione.”
Forniamo assistenza a chiunque abbia incontrato difficoltà con i rimborsi da parte di Trenitalia o altre compagnie ferroviarie: per maggiori informazioni, è possibile contattare l’Associazione scrivendo a codici.emiliaromagna@codici.org o chiamando il numero 051.0548765.
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